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CEC (Comunità Educanti con i Carcerati) in Italia

CEC (Comunità Educante con i carcerati) è un progetto portato avanti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per la rieducazioni dei detenuti. Esso ha portato nel tempo alla realizzazione di 11 strutture.

Ad oggi non sono previsti finanziamenti pubblici per opere educative, di recupero delle persone detenute e di incremento della sicurezza pubblica. Per questo motivo il progetto CEC e le spese correlate sono quasi completamente a carico della Associazione.

Le CEC attive sono:


La Casa “Madre del Perdono” e la casa “Madre della riconciliazione”
l’uomo non è il suo errore

Situate nella provincia di Rimini. La casa "Madre del Perdono" nasce nel 2004, per offrire ai detenuti (per noi ‘recuperandi’) un percorso educativo in una dimensione di casa e di famiglia. Visti i risultati positivi sempre nel riminese nel 2011 è nata la casa "Madre della Riconciliazione". Nelle case si offre una formazione umana e una formazione valoriale-religiosa. Attraverso la valorizzazione del merito viene valutato il cammino di ogni recuperando nel comportamento e nello svolgimento delle mansioni assegnate.

Si organizzano corsi di professionalizzazione e formazione al lavoro sia all’interno che all’esterno della struttura, in particolare presso il laboratorio “La Pietra Scartata” della cooperativa "La Fraternità", dove, a fianco di ragazzi disabili si trasformano e producono prodotti provenienti da agricoltura biologica. In particolare adiacente alla casa madre della riconciliazione, la cooperativa Agricola “Cieli e terra nuova” dove sono attivi corsi di professionalizzazione al lavoro in laboratori specifici: gestione della stalla con circa 120 capi di bestiame, caseificio per produzione di formaggio fresco, macelleria, colture biologiche.

Il territorio è coinvolto nel progetto educativo attraverso la presenza di numerosi volontari, appositamente formati, che instaurano relazioni di amicizia e dialogo in un rapporto individuale con i singoli detenuti e organizzano per loro attività educative e ricreative. Dalla sua apertura sono stati accolti nella casa 410 detenuti: oggi vi scontano la pena circa 40 recuperandi. Nella sola provincia di Rimini, nella rete della comunità sono accolte 65 persone.
 

Dalla dinamite al miele, dalla preparazione della guerra ad un laboratorio di pace
Il Pungiglione – Villaggio dell’accoglienza

In Lunigiana, in Provincia di Massa Carrara, nei locali abbandonati di un ex dinamitificio di fine 800’ è nata la cooperativa “il Pungiglione”. La scommessa da cui si è partiti era quella di fare dell'apicoltura un mezzo di reinserimento sociale, una terapia e un lavoro per le persone in difficoltà, in particolare per i detenuti già accolti presso le case famiglia della zona. Oggi qui si producono mieli di castagno e di acacia con riconoscimento DOP (Denominazione di origine protetta), oltre alla mieleria e alla cereria per la lavorazione del miele e dei prodotti derivati ci sono una falegnameria, un ostello e una bottega che offre prodotti biologici a filiera corta. Il villaggio nel suo insieme costituisce una solida rete di relazioni umane entro le quali si sviluppa il percorso educativo per i recuperandi, con particolare attenzione alla formazione al lavoro. Sono stati accolti nel Villaggio circa 350 detenuti, di cui 70  stranieri.

 

 

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